Avio, reintegrati dal tribunale ma respinti dall’azienda: sit in degli ex precari

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Manifestanti “sandwich” davanti all’ingresso della fabbrica aeronautica. Sono gli ex interinali, poi riconosciuti a tempo indeterminato dal giudice del lavoro. Ma sono rimasti alla porta.

Si chiamano Saverio Saccardo, 31 anni, di Pomigliano, moglie e un figlio piccolo, Raffaele Esposito, 33 anni, di Marigliano, sposato, 2 figli, Feliciano De Rosa, 36 anni, di Villaricca, celibe, e Raffaele Fatigati, 34 anni, di Acerra, sposato. Sono gli ex operai interinali del grande stabilimento aeronautico dell’Avio reintegrati a tempo indeterminato dal tribunale di Nola ma respinti dall’azienda, nonostante la decisione del giudice del lavoro. Ieri mattina, alle cinque, questi quattro giovani si sono armati di un bel po’ di coraggio e, sfidando il tempo inclemente, hanno inscenato per tutto il giorno, fino a sera, un sit in all’americana sulla soglia del cancello della fabbrica: manifestanti “sandwich”, cartelli appesi al collo, davanti e dietro.

“L’Avio non rispetta le sentenze del tribunale lasciando per strada quattro padri di famiglia”, la scritta sui cartelli. Nel novembre del 2012 i quattro ex interinali erano stati reintegrati a tempo indeterminato, per ordine del giudice del lavoro di Nola. Ma non hanno mai fatto ingresso in fabbrica. Poi, nel febbraio del 2013, due di loro sono stati anche licenziati, Esposito e De Rosa. Esposito, però, di recente, ha vinto la causa per l’annullamento del licenziamento. Per De rosa il tribunale deciderà il 20 marzo. Da più di un anno, cioè da quando sono stati reintegrati dal giudice, l’azienda non eroga gli stipendi, nemmeno il risarcimento dei danni riconosciuto, vale a dire i salari arretrati a partire dalla data di scadenza dell’ultimo contratto interinale fino alla sentenza che ha disposto le assunzioni. I lavoratori stanno vivendo ore di angoscia.

“Quando ero un interinale – racconta Saverio Saccardo – ho lavorato dal 2003 al 2006 attraverso la proroga di 35 contratti”. “Per me invece – aggiunge Raffaele Esposito – l’azienda ha prorogato il rapporto di lavoro con 17 contratti ” . Feliciano De Rosa è un operaio specializzato. “Prima di prendermi – racconta – l’Avio mi ha fatto fare un corso, quindi ho lavorato dal 2002 al 2007, sempre con i ripetuti rinnovi dei contratti”. Gli interinali sono stati impiegati nel reparto revisioni, dov’è stata concentrata la maggior parte dei giovani presi “in affitto” attraverso le agenzie di lavoro interinale. A un certo punto però l’azienda non li ha più richiamati in fabbrica. Quindi gli operai si sono rivolti all’avvocato lavorista Pino Marziale, che dopo aver rilevato una serie di vizi procedurali nei contratti di somministrazione, è riuscito ad averla vinta in sede giudiziaria. Intanto c’è uno spiraglio.

Ieri la nuova azienda americana, la General Electric, subentrata a settembre, ha fatto sapere che “le cause sono ancora in corso” ma che “si sta valutando una soluzione negoziale per chiudere questa vicenda”. Tira aria di un nuovo corso nella nuova AvioAero. L’altro ieri c’è stata, nell’impianto pomiglianese, l’assemblea della Fiom. Per 49 voti contro 40 è passata la mozione ispirata dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, una linea più moderata rispetto a quella proposta nel secondo documento da Giorgio Cramaschi, ala sinistra del sindacato. A ogni modo i delegati che saranno espressi, per il congresso nazionale Cgil, sono uno per parte. E c’è da registrare un evento. Ieri all’assemblea Fiom ha varcato la soglia dell’Avio, dopo sette anni di assenza, Antonio Santorelli, della segretaria provinciale Fiom, ex delegato di fabbrica. Santorelli, che all’assemblea ha sostenuto la mozione “Cremaschi”, era stato licenziato nel 2007 a seguito di un diverbio con un vigilante. Per il suo ritorno al lavoro erano scesi in campo Dario Fo e Franca Rame, giunti a Pomigliano in suo sostegno.