Casalnuovo, dopo 22 anni il Comune “scopre” 135 appartamenti abusivi

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Gli alloggi del parco delle Ginestre, tutti regolarmente acquistati e abitati nel 1994, erano stati costruiti nel ’90 con una licenza rilasciata dal comune. Ma l’Ente ci ha ripensato e ha dichiarato le case illegali. Dopo due decenni.

Per anni è stata nel mirino dell’antimafia a causa di un’incessante attività edilizia che l’ha sconvolta dalle fondamenta. Intanto Casalnuovo, oltre 50mila abitanti alla porta orientale di Napoli, torna alla ribalta con un nuovo caso urbanistico davvero paradossale: 135 appartamenti realizzati 22 anni fa con una concessione edilizia e che però sono stati “improvvisamente” dichiarati abusivi dal Comune soltanto adesso, quest’anno.

Il complesso residenziale si chiama parco delle Ginestre, un alveare di alloggi, 7 palazzi in tutto, acquistati da altrettante famiglie grazie ai sacrifici di una vita. Appartamenti abitati dal 1994 ma per i quali la municipalità ha appena emanato l’ordinanza di abbattimento. Intanto l’ente sta per avviare la procedura per l’acquisizione al patrimonio comunale delle case dichiarate fuorilegge perché «realizzate senza aver rispettato il progetto originale». E così beni immobili conquistati dalle famiglie dopo una vita di lavoro e di conseguenti sacrifici potrebbero essere strappati senza colpo ferire, con una semplice firma che il comandante dei vigili urbani dovrebbe apporre sulla procedura di acquisizione al patrimonio pubblico.

«E’ pazzesco: qui hanno costruito interi quartieri senza licenza o con permessi senza capo né coda e ora tirano in ballo proprio noi, che abbiamo tutto in regola ? E’ un incubo…», ripetono ossessivamente gli abitanti del condominio giudicato fuorilegge dall’ufficio tecnico comunale. Condomini che hanno dato mandato agli avvocati di fare ricorso al Tar contro l’ordinanza di demolizione. Il capo dei caschi bianchi, Guglielmo Librino, è stato nominato responsabile dell’antiabusivismo. Una nomina da crisi di nervi qui a Casalnuovo: a lui è stato affidato il compito di dare il via alle acquisizioni. Ma la vicenda è quantomeno misteriosa. Tutto inizia nel 1989, quando il Comune lottizza l’area ubicata tra il centrale corso Umberto e via Strettola, zona centrale, a poche centinaia di metri dal municipio.

Un anno dopo, nel 1990, il comune rilascia la licenza sulla base di una convenzione che prevede la cessione a titolo gratuito, da parte dei costruttori, di un terreno in cui vengono poi realizzate una scuola e una biblioteca. Fin qui, dunque, sembra proprio tutto a posto. Come del tutto ordinaria appare la variante urbanistica richiesta dall’impresa e ottenuta dalla commissione edilizia nel 1993 per costruire un parcheggio in una zona vicina al parco, visto che non era stato possibile costruirne un altro sotterraneo, nelle fondazioni degli edifici. L’inghippo però è stato trovato proprio qui. L’ufficio tecnico infatti ha dichiarato, soltanto qualche mese fa, che il parcheggio del parco delle Ginestre doveva essere costruito all’interno dell’insediamento e non qualche metro più a lato, dall’altra parte della strada.

Quindi, la batosta per tante famiglie: «Il parco è abusivo», la decisione del comune. L’ordinanza di demolizione, poi, ha reso più incandescente una situazione che sembrava ormai già ingovernabile. «Non hanno demolito o confiscato ciò che effettivamente doveva essere demolito o confiscato e ora se la prendono con noi ? Non è certo finita qui», promettono gli inviperiti condomini dei palazzi dichiarati illegali dopo due decenni. Sullo sfondo di questa rabbia popolare si staglia il grande scandalo dei palazzi abusivi di Casalnuovo, il più incredibile caso edilizio dell’Italia repubblicana: 74 palazzi costruiti senza licenza e altri 300 tra palazzi, ville, capannoni e manufatti vari giudicati illegali e che furono sequestrati tra il febbraio e il marzo del 2007.
(Fonte foto: Rete Internet)