Il legame tra Ottaviano Augusto e la Campania, la mostra a Napoli

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Fino al 5 maggio una mostra al Museo Archeologico di Napoli che evidenzia il rapporto tra l’Imperatore e la nostra Regione.

Uno sguardo al rapporto tra Ottaviano Augusto, primo princeps dell’Impero, e la Campania. Un happening dedicato alla figura che nel corso dei secoli è diventata un punto di riferimento nella cultura occidentale, affermandosi come primo Imperatore romano. Fino al 5 maggio è in scena al MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, una mostra dedicata all’imperatore Ottaviano Augusto che evidenzierà il particolare legame che il princeps aveva con la nostra regione: la mostra “Augusto e la Campania.

Da Ottaviano a Divo Augusto. 14-2014 d.C.” intende infatti raccontare i luoghi della regione che lo videro protagonista nell’ascesa al potere. E al Mann già all’ingresso della mostra una statua di Augusto “accoglie” il pubblico e contemporaneamente, su un grande schermo, viene riportata la storia delle principali tappe e luoghi dell’imperatore in Campania, da Napoli ai Campi Flegrei ed ai vari centri che visitò prima di morire a Nola. In undici sale tutta la storia di Augusto e della Campania viene raccontata attraverso reperti come statue, lastre in marmo, intonaci pompeiani, vasi ed altri oggetti della vita quotidiana. In mostra anche il cosiddetto Cratere di Gaeta, il grande vaso in marmo lavorato dallo scultore ateniese Salpion, decorato con le storie del dio Hermes e ritrovato negli scavi della metro presso il Cantiere Duomo-Nicola Amore.

Le meraviglie in mostra sono oltre 100: il percorso si apre con un’imponente statua in marmo dell’imperatore ormai “divus”, uomo tra gli dei, dopo la consacrazione sancita dal Senato. Si prosegue con il tema degli onori divini resi alla coppia imperiale, Augusto e Livia, la presentazione della famiglia giulio-claudia e la sezione dedicata al pantheon augusteo. Il racconto delle fonti storiche sul viaggio compiuto in Campania poco prima della morte è il tema delle sale successive, nelle quali si possono ammirare opere provenienti da Pozzuoli, Capri (dove pure soggiornò, tanto che in occasione del bimillenario della nascita nel ’37 Mussolini chiese al Maiuri di reperire tracce utili ad avocare il buon nome dell’isola azzurra ad Augusto e non al chimerico Tiberio), e poi Napoli e i centri che egli toccò prima di dirigersi a Nola, dove morì nella villa paterna.

Da lì partì il corteo funebre che, diretto a Roma, viaggiava di notte e faceva sosta di giorno nelle città disposte lungo la via Appia.

(Fonte foto: Rete Internet)

CAMPANIA CONTEMPORANEA