Il messaggio di Amato Lamberti continua a volare su Napoli e dentro ognuno di noi

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L’appuntamento è per oggi, alle 15.30. Siete tutti invitati sul lungomare Caracciolo in corrispondenza di piazza Vittoria a Napoli. Termina la settimana celebrativa ma la Rivoluzione dei comportamenti civili proseguirà attraverso i giovani.

Un’esperienza durata una settimana, un’esperienza straordinaria. Per un’intera settimana l’Associazione Amato Lamberti insieme all’Associazione Studenti contro la camorra ha voluto omaggiare la memoria del Prof. Lamberti diffondendo volantini in cui erano riportati messaggi del Sociologo. Messaggi importanti sulle piccole grandi illegalità commesse quotidianamente da ognuno di noi. L’idea, già ampliamente trattata dall’Associazione Amato Lamberti e riportata periodicamente da questa rubrica, è quella di invitare tutti a riflettere sulla necessità di contribuire personalmente alla lotta contro il crimine in ogni sua forma.

La “Rivoluzione dei comportamenti civili” è un’idea, una prospettiva sociologica di quello che deve essere un fenomeno alternativo alla dilagante cultura dell’illegalità. La consapevolezza della responsabilità individuale è un processo necessario per poter generare una contaminazione benevola dell’etica, della condivisione, dell’impegno civile, affinchè il benessere comune possa crescere grazie alla tenacia di ognuno. Ieri, 6 aprile, sarebbe stato il compleanno di Amato Lamberti, e sono in tanti ancora oggi ad inviare messaggi di stima per chi ha voluto prodigarsi per la ricerca costante del bene collettivo. Quella voce resta ancora viva attraverso i ragazzi dell’Associazione Studenti contro la camorra, che oggi alle 15.30 si riuniranno sul lungomare Caracciolo in corrispondenza di piazza Vittoria a Napoli, per ricordare il Docente, il Sociologo, il Politico, ma soprattutto l’uomo.

Chi vuole vivere un momento di aggregazione è invitato a partecipare. La partecipazione è tutto. Il bene comune non è delegabile a terzi, è parte integrante della nostra quotidianità, ecco dunque la necessità di riflettere su quanto anche noi, singoli cittadini, possiamo fare per far crescere il nostro territorio. Sulla fan page di facebook, l’Associazione Studenti contro la camorra ha pubblicato un post particolarmente importante: “La Rivoluzione dei comportamenti civili non finisce qui. Continua ogni giorno. Continua al di là di foto e bigliettini. Continua nelle nostre case, per strada, sul tram, al bar, all’università, al lavoro. Continua in silenzio. Ringraziamo chi in questi giorni si è fermato a parlare con noi, chi c’ha messo la faccia e si è lasciato fotografare, chi ha letto e pensato.

E ringraziamo anche chi ha risposto con un “no, grazie, non mi interessa” o “queste cose sono un po’ lontane da me”, perchè ci ha aiutato a capire che parlare di camorra non sarà mai inutile. Oggi sarebbe stato il compleanno di Amato Lamberti, una persona che ha speso la vita a parlare di camorra, a parlarne al di là dei luoghi comuni, a parlarne in modo concreto. Non abbiamo la vocazione degli eroi e nessuno ci chiede di esserlo. Come ci ha insegnato Amato Lamberti, il cambiamento parte da piccoli gesti quotidiani, parte da una rivoluzione innanzitutto su noi stessi.

Speriamo di essere riusciti a farvi pensare anche solo per un istante al potere che abbiamo di cambiare le cose in meglio o in peggio e alla responsabilità che ne deriva. È necessario assumersi la propria responsabilità per poter godere di qualcosa in modo autentico. Magari un giorno riusciremo davvero a godere della nostra terra, a guardare i suoi panorami, il suo mare, sentendola veramente nostra, non nostra per il semplice fatto di esserci nati, ma nostra perchè l’abbiamo costruita con le nostre mani, sudata, conquistata, sognata come Itaca, perchè abbiamo lavorato per lei in nome di quella responsabilità”. In conclusione di questa bellissima esperienza, questi messaggi, queste idee, questi piccoli volantini saranno attaccati a dei palloncini, nello scenario straordinario del golfo di Napoli, e saranno fatti volare tutti insieme da ragazzi.

Una metafora di impegno, una dimostrazione simbolica che gli inviti alla responsabilità non sono morti con Amato Lamberti ma continuano a diffondersi, volando come palloncini, sulla nostra città e dentro ognuno di noi.

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