Nell’epoca in cui tutti sono “interconnessi” non è concepibile l’intolleranza e la mancanza di rispetto verso l’altro

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Proseguendo l’excursus su Gardner e sulle 5 chiavi per il futuro, la riflessione si sposta alla sfera relazionale, per analizzare la “mente rispettosa”.

Dopo aver analizzato nei precedenti articoli l’intelligenza disciplinare, sintetica e creativa, tratte dallo studio di Gardner “Five minds for the future”, ci soffermiamo sulla “mente rispettosa” che ci consente di guardare alle diversità con rispetto, curiosità e desiderio di arricchimento. Questa intelligenza risulta più che mai indispensabile alle nuove generazioni che si troveranno a confrontarsi con realtà caratterizzate da una multiculturalità crescente che, per forza maggiore, deve assolutamente tramutarsi in intercultura nel senso più profondo del termine.

Solo con la realizzazione di tale obiettivo, infatti, si perviene alla condivisione, al rispetto reciproco e responsabile di una cittadinanza che esula dai confini di sesso, di razza, di religione, di lingua, di condizioni personali e sociali, di opinioni politiche…così come la nostra Costituzione detta. Ecco perché lo sviluppo della mente rispettosa nei nostri giovani allievi può favorire l’affermazione di un principio nel quale tutti diciamo di credere, ma che poi si ha, purtroppo troppo spesso, difficoltà a praticare.

Non è stato facile, da sempre, entrare in empatia con coloro che ci appaiono “diversi”: la mente rispettosa invece riesce a condividere il punto di vista di chi possiede background, condizione, posizione, punti di vista differenti; va al di là della semplice tolleranza e del “politicamente corretto”; non si lascia inghiottire dal pregiudizio, ma entra nel profondo del singolo individuo, riconoscendone le qualità. Non è utopia, è lo sforzo di dare unitarietà e compiutezza ad un processo di democratizzazione che la società nei suoi mutamenti ci impone e ci propone, come soluzioni vincenti, l’alleanza e non la separazione, la collegialità e non l’individualismo, per promuovere ed indirizzare al meglio quanto ciascuno possa offrire, valorizzando il contributo di tutti e di ciascuno.

Le Conoscenze chiave di cittadinanza a cui ci richiama l’Europa sono sulla stessa linea d’onda e a tale scopo lo studio di Gardner costituisce un valido contributo che tiene conto di corrette pratiche in riferimento alla didattica, alla relazione e al metodo. Partendo da queste riflessioni, che investono certamente il pianeta scuola, e quanti hanno responsabilità sulle politiche scolastiche, si può ipotizzare un arricchimento del profilo dell’insegnante i cui tratti caratterizzanti siano, in primo luogo, quelli di una figura professionale disciplinata, sintetica, creativa, rispettosa ed etica.

A questo ultimo aspetto verrà dedicato il prossimo della rubrica, che concluderà il ciclo di riflessione sulle cinque chiavi per il futuro le cui caratteristiche devono essere, naturalmente, ben interiorizzate ed accolte dal mondo degli adulti formatori ed educatori per essere vincenti nella loro applicabilità nei confronti dei nostri giovani adolescenti.

LA RUBRICA