Ottaviano: il Cenone, i “bisognosi”, e la mania suicida dei Giovani Democratici.

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Il sindaco conosce i termini della povertà ottavianese? Un manifesto incredibile. L’arringa del sindaco su Fb. I Giovani Dem contestano un membro del direttivo. Ma qual è la loro posizione ufficiale sul disastro economico e sociale della città?

Intimidito dalle allusioni di tal “Lecca”, che suppongo sia un coraggioso ammiratore dell’ Amministrazione Capasso, e a cui risponderò quando la massa di clienti mi lascerà un po’ di tempo; infastidito dal noioso parlare di un tale che sfida gli oppositori del sindaco, e cioè dell’avv. Capasso, a “mettere ‘ a mano ‘a sacca”; sconfortato dai ragionamenti di certi signori che venerdì, dopo la dotta conferenza di Andrea Giardina su Augusto, mi dicevano ad alta voce, in un corridoio del Municipio, davanti all’ufficio del sindaco, che non c’è differenza tra un “Cenone di Natale” e le cure termali; turbato dalla mia incapacità di spiegare a lor signori, prima di tutto, che il cibo e la povertà non solo a Natale, ma sempre, sono argomenti da trattare con delicatezza infinita, e, poi, che le procedure previste da quel manifesto sono ancora più umilianti di quelle che qualche Natale costrinsero molti cittadini ottavianesi a mettersi in fila in piazza Mercato per ritirare il “pacco” del Comune: avevo deciso, per tutte queste ragioni, di scrivere del “Cenone” solo dopo il 23 dicembre.

Ma poi leggo su Fb alcune rombanti dichiarazioni del sindaco contro “la populistica macchina del fango che non si ferma nemmeno davanti a un’iniziativa dal carattere solidale che mai fino ad oggi era stata pensata e messa in campo.”. Ed è vero: una cosa così gli ultimi a pensarla furono, se dobbiamo credere a Gregorio di Tours, alcuni principi merovingi del VI sec.d.C. Nello sviluppo degli argomenti il sindaco, e cioè l’avv. Capasso, finge di non capire che c’è polemica non sulle intenzioni degli amministratori, a cui inoltre nessuno chiede di violare i criteri della legge, arrasso sia, ma sui modi, sui tempi e sul disegno del progetto che dovrebbe realizzare quelle intenzioni. Il sindaco e i suoi vogliono addolcire il natale per “i più bisognosi” e, nello stesso tempo, far sì che “nessuno si senta solo”.

Mi pare che sfuggano al sindaco di Ottaviano le dimensioni della povertà ottavianese: non è fatta di casi “isolati” – le parole significano pure qualcosa -, ma è un nero dramma che colpisce categorie di lavoratori e gruppi di famiglie strette frequentemente da vincoli di parentela: il sindaco e i suoi dovrebbero sapere come era costruito a Ottaviano, prima della crisi, il sistema del lavoro e perchè proprio i caratteri particolari di questo sistema hanno fatto sì che nella nostra città la crisi fosse devastante più che nei Comuni vicini, e nel Centro Abitato più che nella frazione.

ll sindaco e i suoi dovrebbero sapere che anche a Ottaviano ci sono poveri, i “nuovi poveri”, che non amano esibire i termini del loro disagio: è un pudore “sociologico”, a cui si aggiunge la tradizionale riservatezza ottajanese. Le cose stanno così, purtroppo. E l’ Amministrazione avrebbe dovuto seguire altre strade per far sentire la sua presenza: avrebbe dovuto, prima di tutto, far sì che i “bisognosi” potessero passare un’ora serena a casa loro, con i parenti, con gli amici, con i vicini. L’ Assessorato e gli uffici comunali competenti spero che già da tempo abbiano elaborato un quadro chiaro e analitico della situazione sociale della nostra città. Una sala, il sindaco , e tavoli intorno ai quali stanno seduti 200 ” bisognosi” divisi in tre fasce, quelli della partecipazione gratuita, quelli della compartecipazione a 10 euro, quelli della compartecipazione a 20 euro: è mai possibile che l’avv. Capasso non riesca a vedere il grottesco doloroso di questa scena ? E’ mai possibile che il sindaco non si sia accorto di essere scivolato – uno scivolone plateale – sulla data?. La Vigilia è il 24 dicembre, un sindaco che vuole che “nessuno si senta solo” sta con i suoi cittadini “bisognosi” il 24, non inventa il “cenone” del 23. Qualcuno ha spiegato al sindaco di Ottaviano cosa significa lo spostamento della data, quale messaggio comunica, quali interpretazioni autorizza?

Leggo nel manifesto del Cenone che “in caso di un numero di adesioni superiori (sic) a 200 posti previsti (sic) verrà data priorità nell’ordine: famiglie composte da anziani, ecc.ecc.”. Non capisco: si farà la media dell’età dei membri della famiglia, o si terrà conto dell’età del membro più vecchio? Non vado oltre: provo fastidio a far polemica su una questione così drammatica, e su un manifesto che, per me, è al di sopra di ogni commento.

Roberto Annunziata, del direttivo del PD di Ottaviano, scrive su Fb che quel manifesto “è il manifesto della vergogna” e che “siamo alla frutta”, e mi pare che la metafora sia coerente con il tema. Il sindaco, dice Annunziata, avrebbe potuto stipulare una convenzione con la Caritas e garantire ai “bisognosi” un pasto ogni giorno, non solo a Natale. Non voto Pd, perchè quando vedo in TV Renzi, la Picierno e la Tartaglione cambio canale, ma seguo il dibattito dei giovani che sono rimasti a Ottaviano, e quindi anche dei Giovani Democratici. Le parole di Roberto Annunziata mi sembrano sensate. Se ne può discutere proprio perchè hanno un senso. Ma non può finire così. E infatti non finisce così. I Giovani Democratici, nel ricordare che l’ Annunziata ha parlato a titolo personale “sul suo profilo Fb”, “intendono prendere le distanze da qualsiasi tipo di comunicato o dichiarazione che non provenga direttamente dalle fonti ufficiali del partito”. Chi sa chi ha inviato il primo “mi piace” sotto questo filosofico avvertimento: che tuttavia mi conforta, perchè dimostra che l’inclinazione, non so se romantica o decadente, al suicidio è ancora profondamente radicata nelle intime fibre del Pd ottajanese, e dunque del PD “napoletano”. Il quale porta fortuna ai suoi avversari: insomma non ne indovina una, nemmeno per scherzo. Spero, perciò, che sostenga Cozzolino, e faccia la guerra a De Luca. Dunque i Giovani Dem di Ottaviano prendono le distanze da Annunziata: e vabbè, è un loro diritto. Ma ci diranno qual è la loro posizione ufficiale su quel manifesto?

 LA CITTA’ INVOLONTARIA