Vertenza Fiat: Cobas, studenti e disoccupati travolgono Pomigliano

0
195

Corteo, blocchi stradali, lanci di uova intrise di vernice rossa su una banca e sulla sede della Uilm. Protagonisti assoluti della protesta: le studentesse dell’istituto superiore per il commercio, l’Isis.

Quella di ieri a Pomigliano non rappresenta solo una mattinata di lanci di uova intrise di vernice rossa contro le sedi sindacali e le banche, di slogan urlati contro Marchionne, di blocchi stradali e traffico paralizzato. Sin dalla fase del concentramento del corteo, organizzato dai Cobas, i contestatori del sindacato di base, la sensazione predominante è l’appoggio politico alla vertenza Fiat e più in generale alle condizioni di sofferenza nel lavoro. Uno scenario che ormai non ha età. Alle dieci, davanti alla vecchia stazione della circumvesuviana di Pomigliano, questo quadro è subito chiaro. Ammassati su una statale delle Puglie sbarrata al traffico da vigili urbani e polizia ci sono centinaia di studenti degli istituti superiori accompagnati dai loro insegnanti.

I giovani si ritrovano mescolati ai “vecchi” disoccupati del Movimento di Lotta per il Lavoro e dei Banchi Nuovi. Si vedono anche le bandiere dei Carc. Mimmo Mignano, 47 anni, leader locale dei Cobas nonché operaio licenziato dalla Fiat dopo una manifestazione, dal megafono scalda la folla con frasi del tipo "siamo tutti con i 19 operai che la Fiat vuole licenziare e con i 3000 cassintegrati, che vogliamo subito in fabbrica, a salario pieno" . Giù applausi. Le più scatenate sono soprattutto le studentesse dell’Isis Europa, l’istituto per il commercio. “ Non c’è da meravigliarsi – spiega Monica, 18 anni – tante e tanti di noi hanno il papà o la mamma in cassa integrazione”. Il corteo parte alle dieci e mezza. Inizialmente compaiono gli studenti dietro lo striscione rosso in campo bianco “ 3000 + 19 + indotto: in fabbrica a reddito pieno”.

Poi la testa della manifestazione è presa dagli operai, Mimmo Mignano, Marco Cusano, Rosario Monda, Massimo Esposito, Antonio Montella, tutti attivisti Cobas. Ci sono pure i militanti Giovanni D’Errico e Vincenzo Sarnataro, giunti per mettere in evidenza la vertenza Astir e quella del consorzio di Bacino. Più in là si possono distinguere i disoccupati Bros. Gli operai Fiat sono davvero pochi, una decina a stento. A ogni modo la folla è per loro. “ Dignità agli operai ”, si legge su un cartello. Il corteo passa per il centro, davanti alla filiale del Banco di Napoli. Primo lancio di uova, preventivamente svuotate e poi riempite con le siringhe di vernice rossa. In pochi secondi l’ingresso della banca e i finestroni vengono impietosamente macchiati. La signora del piano di sopra s’infuria: “ Finitela ! ”, esclama la donna, più o meno inutilmente.

Ma è all’altezza della sede della Uilm, cinquanta metri più avanti, che il lancio si trasforma in raffica. Il balcone rosa chiaro del sindacato di Rocco Palombella è al primo piano: un bersaglio facile. Le persiane sono chiuse. Nello spazio di pochi secondi la facciata dell’ufficio viene raggiunta da almeno una dozzina di uova e il muro della sede diventa a pois. E’in quel frangente che Crescenzo Auriemma, della segreteria regionale Uilm, fa diramare un messaggio, durissimo: “ Se per protestare si lanciano uova contro la sede di un sindacato significa che per questi pagliacci è sempre carnevale ”. Subito dopo i manifestanti girano al vicino incrocio, dove c’è la casa del sindaco del Pdl, Raffale Russo, fustigatore della sinistra politica e sindacale.

C’è chi teme il peggio, ma non succede nulla. A un certo punto alcune insegnanti si fermano, sono inviperite con i loro studenti: “ Se non la smettete ce ne andiamo”. La diatriba politico-scolastica dura poco. I dimostranti si rimettono in cammino e giungono nei pressi dello svincolo autostradale. Qui i Cobas tentano il blitz improvviso. S’involano, striscione in pugno, sulla rampa di accesso ai caselli. L’obiettivo è bloccare l’autostrada Napoli-Bari. Ma la polizia sventa sul nascere l’iniziativa sbarrando il passo. Contemporaneamente gli insegnanti dirottano i loro studenti verso la zona opposta, a piazza Primavera. Lo svincolo dell’autostrada resterà bloccato per circa mezz’ora. A mezzogiorno tutti si ritrovano in piazza. Suona una banda. Poco dopo si smobilita. Ma non è finita. Mercoledì un altro corteo, sempre a Pomigliano. A scendere in piazza Fiom e Cgil, con Maurizio Landini.