Inizierà dopodomani, lunedi 23 ottobre, il processo sugli scontri di piazza tra militanti di Casapound e della sinistra locale avvenuti ad Acerra il 26 marzo del 2016. Sul banco degli imputati del tribunale di Nola sono finite sette persone. Due sono noti antifascisti di Acerra, Sergio Pizzo, 41 anni, e Vincenzo Sarnataro, 48 anni. Dovranno rispondere del reato di rissa dopo essere stati assolti dal gup, a febbraio, per quello di resistenza a pubblico ufficiale ed aggressione con lesioni. Gli altri 5 inquisiti sono di Casapound. Dovranno rispondere dei reati di rissa, resistenza a pubblico ufficiale ed aggressione e lesioni personali ai danni di un dirigente della polizia di Stato, Vincenzo Gioia, vice questore e responsabile del commissariato polstato di Torre Annunziata, inviato nel giorno degli scontri ad Acerra per tutelare l’ordine pubblico. Gioia durante i fatti del marzo 2016 fu scaraventato a terra. I sanitari gli diagnosticarono un trauma facciale con diverse ferite. Gli attivisti dell’organizzazione di estrema destra finita alla sbarra sono Alessandro Autiero, 22 anni, e Alessandro Del Giudice, 23 anni, entrambi del Vomero, Antonio Cuciniello, 24 anni, di Nola, Roberto Acuto, 28 anni, di Portici ed Alessandro Ruggiero, 23 anni, di Brusciano. Gli scontri, culminati con alcune cariche di alleggerimento da parte della polizia, scoppiarono la mattina del 26 marzo del 2016 in occasione dell’installazione, autorizzata dal Comune, di un gazebo di Casapound in piazza San Pietro, voluto dai suoi attivisti per propagandare l’ideologia dell’organizzazione di estrema destra. La cosa però non fu digerita dai militanti della sinistra acerrana, che scesero in piazza per manifestare il loro no alla presenza dei neofascisti. Un dissenso alimentato dal fatto che il gazebo fu installato nei luoghi della strage nazista di Acerra, 82 tra donne, vecchi e bambini trucidati il 3 ottobre del 1943 tra piazza San Pietro e il corso della Resistenza dalle truppe della Wermacht in ritirata. Per questa strage la città di Acerra, nel 1999, ricevette dalla presidenza della Repubblica la medaglia d’oro al valor civile. Intanto per lunedi mattina, giorno d’inizio del processo, la Rete Antifascista Napoletana ha annunciato un presidio di solidarietà nei confronti di Pizzo e Sarnataro.