Cliniche, i licenziamenti non di fermano. Domani la Cgil sciopera a Napoli

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Cisl e Uil della funzione pubblica hanno invece ritirato l’astensione. 

 

Nonostante gli accordi ci sono ancora dietro l’angolo molti licenziamenti nelle cliniche private convenzionate. I primi 35 tagli riguardano le due cliniche del gruppo Medicina Futura, la ex Meluccio e la ex San Felice di Pomigliano. Qui martedi prossimo, dopodomani, scadrà la procedura di mobilità. Le lettere di estromissione forzata per infermieri e tecnici sono già pronte. Ma ci sono anche altri drammi occupazionali pronti a esplodere nella sanità privata. Nel frattempo il sindacato di categoria della Cgil, la Cgil Funzione Pubblica, mantiene il punto e conferma lo sciopero con manifestazione dei lavoratori del settore. L’appuntamento è fissato a domattina, lunedi 17 ottobre, sotto le mura di palazzo Santa Lucia, sede della presidenza della giunta regionale. Ci sarà poi un corteo fino all’Unione degli Industriali di Napoli, a piazza dei Martiri. Alla manifestazione non aderiranno la Cisl e la Uil funzione pubblica, che hanno revocato l’astensione perché ritengono soddisfacente l’annuncio dell’Aiop sulla sospensione dei preavvisi di licenziamento per migliaia di addetti del settore. Annuncio che è scaturito dall’accordo raggiunto lo scorso giovedi tra l’Associazione italiana ospedalità privata della Campania e il governatore  Vincenzo De Luca. Ma dal patto di salvataggio sono rimaste fuori diverse realtà dell’area metropolitana di Napoli. Non sono state infatti ritirate le procedure di licenziamento aperte da varie aziende per i lavoratori di alcune grosse realtà del Napoletano. Si parte dalle due cliniche di Pomigliano, la ex San Felice e la ex Meluccio (120 addetti complessivi), dove la procedura di mobilità per 35 lavoratori sarà discussa all’ufficio regionale del Lavoro dopodomani, ultimo giorno utile per scongiurare i tagli. E non è stata ritirata dalla proprietà nemmeno la procedura di licenziamento, aperta 20 giorni fa, per 50 dipendenti della clinica Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana, in cui lavorano 250 persone. Inoltre restano chiuse le cliniche Santa Maria la Bruna di Torre del Greco e Santa Patrizia di Napoli. Tutti i 100 addetti complessivi sono in cassa integrazione a zero ore. Ma il quaderno dei dolori è lungo. Per esempio i 60 addetti dei centri diagnostici e di riabilitazione “Plinio”, di Portici ed Ercolano ( strutture peraltro coinvolte in una inchiesta della Corte dei Conti ) sono senza stipendio da marzo. E sono senza stipendio da due mesi anche i 160 addetti della clinica Lourdes di Massa di Somma. “Intanto premetto che i preavvisi di licenziamento sono stati sospesi ma non revocati – dichiara Angelo Crispino, presidente dell’Aiop Campania – in attesa che le Asl facciano ciò che il presidente De Luca ha promesso. Poi, per quanto riguarda le procedure di licenziamento rimaste aperte si tratta di problemi che vengono da lontano e che non fanno parte dell’intesa con il governatore. Le strutture coinvolte nelle procedure in atto presentano dimensionamenti non corretti”. Dura è Ileana Remini, della segreteria di Napoli e della Campania della Cgil Funzione Pubblica.” Come si vede i problemi – spiega la sindacalista – non sono solo relativi ai preavvisi di licenziamento. Il segnale che noi vogliamo dare all’Aiop – aggiunge Remini- è che i lavoratori non sono uno strumento nelle mani di nessuno ma che ci sono vertenze delicatissime pienamente aperte su tutto il territorio. Noi vogliamo un tavolo vero su queste questioni. Finché  non ci sarà la nostra mobilitazione non si ferma”.