Ercolano, l’intervista a Gennaro Cozzolino

0
3524
Cumuli di rifiuto misto all'interno di cava Fiengo.

L’intervista al Presidente della Commissione Speciale Rifiuti sugli ultimi eventi legati alle discariche ercolanesi.

Egregio Presidente, pare che qualcosa si stia smuovendo alla Lave Novelle, sembra infatti che, oltre Cava Montone, dove nel settembre del 2014 furono rinvenuti un’ottantina di fusti contenenti materiale bituminoso, oggi, tra le cave dei Fiengo e quella dei D’Agostino mi risulta che stia venendo fuori dell’altro, cosa può dirci a riguardo?

«Rispetto cava Fiengo, i mezzi di comunicazione hanno evidenziato la presenza di sversamenti e interramenti avvenuti in passato. I rifiuti finora scoperti sono composti da residui di lavorazione edilizia, pezzame trattato e alcuni fusti di non facile classificazione.»

 

Che intende per pezzame trattato?

 

«Molto probabilmente si tratta di scarti di indumenti, forse di lavorazione industriale rispetto ai quali ci sono ancora indagini per capirne la caratterizzazione.»

 

Eppure abbiamo visto il video della commissione dove sembra che, spontaneamente, quelle pezze prendessero fuoco, ed io stesso, in un’altra occasione, ho visto il fumo fuoriuscire da quella concavità, come se lo spiega?

 

«Beh, quel video l’ho fatto io, col mio telefonino, e le dico che, pur non avendo visto nessuno appiccare il fuoco, anche perché c’erano solo i carabinieri del NOE prima di noi, d’un tratto è comparsa una colonna di fumo, prima dagli stracci dissotterrati ed ammucchiati ma poi anche da una collinetta che ci è stato riferito composta di stracci anch’essa.»

 

Capisco, ma, come mai, alle nostre telecamere e a quelle di altri, gli stessi NOE hanno parlato invece di un fuoco che covava sottoterra e frutto dei passati incendi, le sembra verosimile?

 

«Su ciò che è stato detto da altri non entro nel merito. Nella risposta precedente le ho riferito ciò che abbiamo visto con i nostri occhi e la spontaneità di quei fuochi ci è stata spiegata come conseguenza dei solventi presenti su quegli stracci.»

 

Va bene, diciamo che è così ma sinceramente non è chiaro come questi fuochi divampino e se questo sia dovuto ad agenti chimici che scatenano i fumi a contatto con l’aria o l’acqua, come pure abbiamo appreso dal video o da altro …

 

«… un attimo, se lei pensa a qualcosa di doloso, tipo i roghi di via Castelluccio, stiamo parlando di un’altra cosa, lì è evidente ed è documentato il dolo. A cava Fiengo invece la situazione è diversa proprio per quanto detto in precedenza e per la presenza delle forze dell’ordine a garanzia di quei luoghi.»

 

Torniamo alle altre cave, le avevo chiesto della D’Agostino …

 

«In merito a cosa?»

 

Ho saputo che anche lì è stato individuato e rimosso qualcosa, ce lo conferma?

 

«Ma lei come fa ad avere certe notizie?»

 

Ognuno fa il suo mestiere e solo quello che non si fa non si sa. Ci conferma questa informazione?

 

«Non posso risponderle, lo saprà al prossimo consiglio comunale nel quale la commissione speciale rifiuti rendiconterà il lavoro fatto finora.»

 

A proposito di questa commissione, cosa ha fatto ad oggi? Non mi sembra che abbia fatto molto …

 

«A parte quest’intervista?»

 

A parte quest’intervista!

 

«Il lavoro di commissione si sta svolgendo senza clamore mediatico. Noi abbiamo un mandato definito da una delibera di consiglio votata all’unanimità; da circa un mese, da quando ne sono presidente, oltre ai sopralluoghi fatti in precedenza, per vedere con i nostri occhi le dimensioni di ciò che andavamo ad affrontare, si è proseguito il confronto con assessori e dirigenti ed iniziato ad acquisire atti rispetto a tutti i siti attenzionati. Inoltre siamo stati due volte in Regione per confrontarci sia con il gabinetto del Presidente De Luca, sia con i dirigenti che si occupano del “Patto Terra dei Fuochi”.»

 

Per arrivare dove?

 

«Per conoscere realmente l’allocazione e le proprietà dei siti tutti!»

 

Ma proprio tutti?

 

«Lo mette in dubbio?»

 

E se finora non s’è saputo niente ci sarà stato un motivo; non pensa che questa nuova attenzione possa essere foriera di nuovi interessi privati e che possiate essere strumentalizzati?

 

«Finora non c’è mai stata una commissione speciale. Finora non c’è mai stato un presidente del M5S!»

 

Sì vabbè ma risponda alla domanda!

 

«Le rispondo! Il rischio c’è ma l’accesso agli atti, fatto in questi giorni, tende proprio alla piena conoscenza di eventuali interessi privati, inoltre la strumentalizzazione può nascere solo se si parla di bonifica prima di aver appurato il reale stato dei luoghi, molto diversi tra loro e prima di aver fatto la caratterizzazione dei rifiuti, cosa di per sé assai complessa per l’abbondanza e la stratificazione del materiale, e ci si limita esclusivamente ad una richiesta di fondi ai vari livelli istituzionali.»

 

Mi sembra chiaro … quali saranno le vostre prossime mosse?

 

«Abbiamo in calendario un altro incontro in Regione per affrontare la problematica anche dal punto di vista dell’impatto sulla salute.»

 

In che senso?

 

«Nel senso che abbiamo bisogno di dati certi sulla diffusione di quelle patologie che possono essere causate dall’inquinamento ambientale e in particolar modo in quei luoghi prossimi a queste discariche. Ma tornando alle nostre future attività, aggiungo che entro fine mese ci interfacceremo con la commissione bicamerale “Terra dei Fuochi” e con la quinta commissione regionale ambiente, inoltre convocheremo le associazioni e i comitati locali sensibili alla materia, e chiederemo di rapportarci con i comuni a noi limitrofi per studiare un’azione condivisa che limiti gli sversamenti e i possibili roghi estivi.»

 

Insomma, vuole ampliare il fronte?

 

«Sì è evidente che Ercolano non può essere lasciata da sola ad affrontare un dramma causato anche da altri.»