“Fuori scuola non ci sentiamo al sicuro”: nuovo appello degli studenti del “Siani” di Casalnuovo

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«Fuori scuola non ci sentiamo al sicuro».  È quello che da mesi stanno urlando gli studenti dell’istituto superiore “Giancarlo Siani”. Le loro richieste, però, fino ad oggi sono rimaste inascoltate.

Si sono rivolti sia alla Città metropolitana, competente sulla scuola, che al Comune, responsabile della strada da cui si accede all’edificio, via Gaudiosi. I ragazzi riferiscono di problemi legati all’abbandono dei rifiuti e alla microcriminalità. Raccontano di furti, ma anche di uomini che arrivano a molestare le ragazzine. Circa due settimane fa una studentessa si stava accingendo a entrare per le lezioni quando un individuo, di circa 50 anni di età, con una scusa banale riuscì a farla avvicinare all’auto. «Scusami, mi sai dire gli studenti a che ora entrano e a che ora escono?», gli aveva chiesto. Aveva i pantaloni aperti e si stava masturbando. La giovane, impaurita, se ne scappò in classe. Il 12 maggio scorso partì la denuncia, che non è stata invece sporta per un episodio simile che si sarebbe verificato qualche giorno fa.

Gli studenti, per far fronte a tali problemi, chiedono telecamere di videosorveglianza e un cancello all’ingesso della via. Si erano messi in contatto sia con il sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia, che con il consigliere metropolitano con delega all’Edilizia scolastica, Domenico Marrazzo. A loro avviso, però, se ne stanno infischiando. Fino ad oggi le loro richieste sono rimaste inevase. «Il Sindaco continua a non ascoltarci e la Città Metropolitana ha dimenticato la lettera per farsi autorizzare ad installare il cancello», ha riferito Gabriele, rappresentante degli studenti. «Chiediamo – ha invocato il giovane – un tavolo con noi rappresentanti degli studenti, il dirigente scolastico, Città metropolitana e Comune di Casalnuovo di Napoli. Sediamoci, ascoltiamoci e troviamo una soluzione insieme. Chiediamo alla consigliera metropolitana Katia Iorio (nonché consigliere comunale di maggioranza a Casalnuovo, ndr) di impegnarsi (l’unica che ci ascolta veramente da mesi) per la costruzione di questo tavolo».