La didattica per competenze, il Professor Petracca incontra i docenti al teatro Italia di San Giuseppe Vesuviano

0
1283

Più di 500 insegnanti, provenienti da tutte le scuole del vesuviano, nolano e dintorni, hanno partecipato al corso d formazione del Prof Carlo Petracca, organizzato dal centro ricerche Lisciani, rappresentato da Giuseppe Bifulco,  in  stretta collaborazione con il 1° circolo Didattico di San Giuseppe Vesuviano, diretto da Maria Rosaria Fornaro.

 

 

Più di 500 insegnanti, provenienti da tutte le scuole del vesuviano, nolano e dintorni, hanno partecipato al corso d formazione del Prof Carlo Petracca,  organizzato dal centro ricerche Lisciani, rappresentato da Giuseppe Bifulco,  in  stretta collaborazione con il 1° circolo Didattico di San Giuseppe Vesuviano. E’ stata la direttrice del 1 Circolo, Maria Rosaria Fornaro, a fare gli onori di casa e a dare il benvenuto all’illustre ricercatore. “Sono onorata di avere qui con noi a San Giuseppe Vesuviano il Prof Petracca.  Non lo conoscevo personalmente però conosco i suoi libri, che per noi operatori della scuola sono come la Bibbia. Il mondo della scuola sta vivendo un momento difficile e, benchè ci sia stata la  recente riforma con  la legge 107, viene continuamente criticata e attaccata. Lo stesso antropologo e filosofo  Umberto  Galimberti – aggiunge la Fornaro – da un po’ di tempo su Repubblica non fa che criticare la scuola, riversando su di essa tutte le responsabiità per gli insuccessi  lavorativi o  per il fallimento delle politiche sociali. In realtà i nostri docenti quotidianamente, con pochi mezzi e poche risorse,  fanno veramente di questo lavoro una missione e fanno tutto ciò che occorre  per portare tutti gli alunni al massino livello possibile.  Dove andrà la nostra scuola?- chiede la Direttrice Fornaro-  ci conforti, ci incoraggi Professor Petracca, ci indichi la strada per migliorare sempre più”. “La presenza di tanti docenti in questo teatro è già una risposta  a  Umberto Galimberti” E’ così che il prof Petracca saluta  la platea e dà inizio al corso dal titolo “Dalla progettazione alla certificazione nella Scuola primaria”

Con molteplici ed efficaci esempi didattici, l’illustre professor Petracca entra subito nell’ argomento  e regala ad una  platea particolarmente attenta ed  entusiasta un ricco patrimonio di cultura pedagogica per confrontarsi con le nuove prospettive della professione docente.

“Nell’attuale società le conoscenze da sole non sono più sufficienti, è necessario  modificare i modelli formativi poiché ciò che conta maggiormente è  saper utilizzare le conoscenze  e le abilità acquisite per risolvere una  situazione problematica che sia complessa e nuova, vicina al  mondo reale. Oggi –chiarisce Petracca- assistiamo ad   una obsolescenza della conoscenza e il bagaglio conoscitivo diventa sempre più insufficiente per leggere e interpretare i segni della nostra complessa società. Bisogna essenzialmente educare ad “essere nel tempo”.  La società attuale ci chiede di formare, così come scrive Morin, non teste piene, ma teste ben fatte poiché la conoscenza  è conoscenza solo in quanto organizzazione.

I docenti hanno la responsabilità di educare a saper essere nel tempo futuro. Oggi trova lavoro non tanto chi ha un ricco bagaglio di conoscenze ma chi possiede il potenziale cognitivo, ossia la capacità di risolvere situazioni problematiche.  D’altra parte, l’esigenza delle teste ben fatte è ben evidente anche nel libro bianco Unesco, nel quale si specifica  che “Anziché richiedere un’abilità, oggi si richiede la competenza, cioè un misto, specifico per ciascun individuo, di abilità nel senso stretto del termine, di comportamento sociale, di attitudine al lavoro di gruppo, e di iniziativa e responsabilità ad affrontare rischi”.

Il nostro compito- aggiunge il relatore- è quello di mettere le nuove generazioni nelle condizioni di affrontare il mondo di oggi e quello di domani . Ne deriva che l’approccio alle competenze porta alla democrazia cognitiva  e  che ciò che conta è dare uguali opportunità  agli alunni in reale difficoltà: è qui  che si può misurare l’efficacia delle riforme. Occorre quindi sviluppare competenze, ma come?  Cambiando totalmente il modo di progettare il percorso formativo. È necessario individuare i contenuti essenziali  e delineare una mappa delle strutture culturali di base. Questi diventano per i docenti  i riferimenti ineludibili per l’azione didattica che  dovrà utilizzare  nuove strategie di sviluppo del potenziale cognitivo”.