Le pazze richieste dei sindacati: “Posti per i figli, orologi, penne e funerali gratis”

0
8839

Incredibili rivendicazioni nella fabbrica Avio, a Pomigliano. Anche prestiti a tasso zero.

 

Assunzione dei figli dei dipendenti attraverso “quote certe assicurate dall’azienda” e poi benefit come “orologi e penne”, ovviamente di un certo valore. E ancora: aiuti economici per i funerali dei dipendenti o dei loro parenti – roba da fare gli scongiuri – e prestiti aziendali da erogare a tasso zero. Fabbrica Avio Aero, a Pomigliano, circa 1000 tra tecnici, operai e impiegati che dipendono dal gigante americano General Electric: stanno facendo strabuzzare occhi, storcere nasi e sollevare polemiche alcune delle rivendicazioni sindacali, come dire, tutte “pane e puparuoli”, contenute tra le proposte delle organizzazioni di categoria per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. Rivendicazioni contenute in un comunicato affisso nella bacheca della grande fabbrica aeronautica dalle rsu, cioè dai delegati di stabilimento dei sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm e Fismic. Richieste folli che sono state “benedette” anche dall’Ugl metalmeccanici, altro sindacato che in un suo messaggio puntualizza pure termini e modalità di alcuni benefit da ottenere. “L’azienda – scrive infatti l’Unione generale del Lavoro – deve prevedere per ogni lavoratore un prestito annuale di 5mila euro da restituire in busta paga senza interessi”. Intanto c’è chi è rimasto basito, chi non può credere che un confronto contrattuale così importante sull’integrativo, scaduto peraltro da un anno, dal 31 dicembre, possa scendere al livello di una semplice richiesta di penna, orologio e calamaio, cioè di cadeaux che un tempo l’azienda concedeva quando salutava con un regalo un dipendente che andava in pensione, o di aiuti economici per i funerali, o ancora di prestiti più che agevolati. Ma le perplessità sono scaturite soprattutto dalla proposta della blindatura di quote d’ingresso negli organici, da destinare in via esclusiva ai figli dei lavoratori. E’ un vecchio adagio questo della richiesta da parte del dipendente del posto di lavoro al parente, che nel comunicato della rsu si racchiude nella seguente specifica, dal tono anche piuttosto perentorio: “individuazione di procedure che assicurino una quota certa per i figli dei dipendenti”. Non è mai successo. Negli accordi sindacali vincoli o impegni del genere non sono mai finiti. A questo proposito è dallo stesso mondo del sindacato che si levano voci critiche. “Siamo in pochi ad avere fiducia in questo comunicato di Fim Uilme Fimsie a pensare che queste rivendicazioni bastino a risolvere i problemi”, la stoccata alle organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil e che proviene, paradossalmente, da una sigla autonoma, la Failms, per tradizione legata a scelte più concretamente corporative. Ma ora è la Failms che punzecchia Fim, Fiom e Uilm sulla questione del rispetto complessivo dei sacrifici dei lavoratori. L’organizzazione autonoma, non firmataria del contratto nazionale di lavoro, in un altro messaggio affisso in bacheca il 18 ottobre, cioè il giorno dopo l’affissione di quello dei sindacati, motiva infatti la sua critica puntando sulla vicenda del premio di risultato. “Che fine ha fatto la verifica sulla detassazione del premio ?”, chiede polemicamente la Failms. C’è una vecchia ruggine tra Failms e Fim-Fiom-Uilm. L’organizzazione autonoma non essendo firmataria di contratto non ha diritto ad avere la figura dell'”esperto” sindacale all’interno della fabbrica, vale a dire di un supporto aggiuntivo alla presenza della rsu. A causa di questa situazione la sigla autonoma da mesi non sta partecipando alle riunioni della rappresentanza sindacale unitaria. Intanto la situazione nei rapporti tra sindacati e azienda è in una fase di stallo. Oggi si sarebbe dovuto aprire il tavolo di confronto con General Electric, a Torino, sul contratto integrativo. Ma il faccia a faccia è stato rinviato. I motivi dello slittamento a data da stabilire non sono stati né ufficializzati né comunicati ai lavoratori. La polemica di fondo che tiene banco è quella legata, come viene richiamato nel comunicato della Failms, al premio di risultato del 2015 e, più precisamente, alla detassazione del “pdr” in busta paga. L’azienda non ha riconosciuto, almeno temporaneamente, la diminuzione della tassazione sul premio che ogni anno i dipendenti percepiscono nella paga. Detassazione che, in base ai nuovi incentivi del governo, è stata ridotta del 10 %. Nella busta paga di quest’anno dei dipendenti Avio non c’è però traccia dell’importante riduzione fiscale. Cosa che ha creato dissidi e malumori emersi anche dai social. A ogni modo a Pomigliano corre insistente la voce secondo cui sul premio di risultato l’azienda non avrebbe chiuso del tutto la porta di una possibile tassazione più agevolata sul premio.

Il comunicato Fim, Fiom, Uilm e Fismic affisso nell'Avio
Il comunicato Fim, Fiom, Uilm e Fismic affisso nell’Avio
Il comunicato dell'Ugl di Avio che ricalca quello di Fim, Fiom, Uilm e Fismic
Il comunicato dell’Ugl di Avio che ricalca quello di Fim, Fiom, Uilm e Fismic

 

Il comunicato della Failms che critica i primi due
Il comunicato della Failms che critica i primi due