Licenziati Gepin, il governo tenta l’ultima carta: tavolo di salvataggio il 5 settembre

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Il vice ministro Bellanova convoca di nuovo le parti.  

 

350 lavoratori del call center Gepin Contact da salvare. Sono stati tutti licenziati il primo agosto: 220 nell’impianto napoletano di Casavatore e 130 in quello di Roma. E’ il dramma occupazionale più importante dell’area metropolitana di Napoli. Il 3 agosto la trattativa per il salvataggio dei lavoratori ha avuto esito negativo a causa del no dei sindacati. Le organizzazioni di categoria volevano l’applicazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nell’ambito del trasferimento dei licenziati alle nuove aziende di call center che si sono aggiudicate l’appalto di Poste Italiane, perso da Gepin. Nuove aziende che si chiamano Abramo, Ecare e 3G. Ora però il vice ministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, e il direttore generale del dicastero, Giampietro Castano, ci vogliono riprovare. Hanno organizzato un secondo tavolo di confronto, a Roma. L’appuntamento è fissato al prossimo 5 settembre, alle 12, nella sede ministero. Secondo quanto hanno fatto capire in un comunicato trasmesso ai sindacati Bellanova e Castano definiscono possibile una mediazione sull’articolo 18, la norma che protegge i lavoratori dal licenziamento senza giusta causa, norma che in Gepin era operativa ma che con il jobs act in vigore da più di un anno è stata eliminata nel settore privato. Intanto i vari sindacati anticipano il loro pensiero sull’argomento.   “Le parti faranno un buon accordo – dichiara Alessandra Tommasini, segretaria generale della Slc Cgil Campania – nel momento in cui si darà seguito alle clausole sociali, al mantenimento del perimetro occupazionale, alla bontà salariale con la conservazione delle ore. E siccome – puntualizza la sindacalista – stiamo parlando di passaggio di lavoratori che opereranno per lo stesso committente, cioè Poste Italiane, sarà ovviamente indispensabile mantenere tutte le tutele e tutti i diritti e tra queste tutele e questi diritti c’è l’articolo 18”. Ottimista sull’esito della trattativa è Massimo Tagliatela, segretario generale della Uilcom Uil Campania. “Siamo fiduciosi – fa sapere Taglialatela – anche grazie al pressing esercitato dai sindacati e dai lavoratori. Ora confidiamo nell’ulteriore pressione che al tavolo di confronto eserciterà il vice ministro allo Sviluppo, Teresa Bellanova, allo scopo di raggiungere due obiettivi: la  piena occupazione e la conservazione dei diritti acquisiti dai lavoratori”. “Sarebbe da irresponsabili – conclude Salvatore Topo, segretario generale della Fistel Cisl Campania – non sottoscrivere un accordo che garantisce occupazione e produzioni “.