I basoli originali del cantiere napoletano, dove ancora sono in corso i lavori, sono finiti in una cava di Nola. A scoprire la grande quantità di materiale, evidentemente trafugato, sono stati gli agenti della polizia locale guidati dal comandante, il colonnello Luigi Maiello. La vicenda, riportata dal Corriere del Mezzogiorno di oggi, è nota al Comune di Napoli già dai primi di settembre.
Il materiale era in custodia di un uomo (che è stato denunciato) già noto alle forze dell’ordine, che aveva in precedenza lavorato con una ditta proprio in via Marina. C.R., già indagato per motivi ambientali. La scoperta risale appunto ai primi di settembre e a quattro mesi di distanza i basoli vesuviani, preziosi anche dal punto di vista economico, sono ancora nella cava nolana. Nel frattempo, la polizia locale si è accorta di una violazione di sigilli e di spostamenti di una parte del materiale.
Dal Comune di Napoli hanno assicurato che quel materiale sarà utilizzato per la ripavimentazione di alcune strade del centro storico, resta da spiegare come abbia fatto C.R. non solo ad appropriarsi del materiale (che ormai non si produce quasi più e per questo ha un valore notevole), ma a lavorare in quel cantiere di via Marina, non avendo i requisiti di affidabilità e moralità richiesti dalla pubblica amministrazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA