Nola, medici reintegrati, lunedì la visita del governatore De Luca

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Vincenzo De Luca

L’Asl ha reintegrato in servizio i medici Andrea De Stefano, Andrea Manzi e Felice Avella, sospesi dopo la bufera mediatica seguita alla diffusione di immagini che ritraevano pazienti del pronto soccorso distesi sul pavimento. Ma è polemica sulle motivazioni: il reintegro- è così specificato nella nota dell’Asl- è «momentaneo» in attesa del supplemento di indagini. E lunedì, presente De Luca, sarà inaugurato il nuovo reparto di rianimazione.

«A seguito della lettura dell’istruttoria prodotta, consegnata il 26 gennaio 2017 dalle unità ispettive aziendali, la direzione strategica dell’Asl Napoli 3 Sud ha ritenuto di disporre un supplemento di indagine riguardante i noti fatti relativi al pronto soccorso dell’ospedale di Nola accaduti lo scorso 7 gennaio. Un’istruttoria – si legge in una nota – rivolta ad accertare se le disfunzioni furono un fatto episodico, legato a circostanze del tutto particolari ed imprevedibili come le cattive condizioni climatiche e l’impraticabilità di alcune strade o, invece, conseguenza di problemi organizzativi e strutturali». «Il supplemento d’indagini richiederà un congruo lasso di tempo. Ciò ha indotto la direzione aziendale a procedere alla revoca, con decorrenza da ieri, 27 gennaio, del provvedimento di sospensione disposto nei confronti dei dottori Andrea de Stefano (direttore sanitario di presidio), Andrea Manzi (responsabile del pronto soccorso), Felice Avella (responsabile medicina d’urgenza), fermi restando i provvedimenti successivi consequenziali al completamento del supplemento di istruttoria» – precisa la Asl.

Valeria Ciarambino
Raffaele Tortoriello

Una precisazione che non è piaciuta al capogruppo del M5S in consiglio regionale: «Un supplemento di indagini di che?   I tre medici dell’ospedale di Nola devono essere reintegrati in modo definitivo anzi premiati» – sostiene Valeria Ciarambino, che prosegue: «Qui, chi davvero dev’essere sospeso è il presidente De Luca che continua imperterrito ad attaccare i commissari ad acta, oggi ha addirittura annunciato atti di disobbedienza rispetto alla loro funzione. Mi sembra paradossale che il direttore generale dell’Asl Na 3 sud, Antonietta Costantini ordini un ampliamento d’indagine ponendosi in questa vicenda come colei che non ha alcuna responsabilità». «Come Movimento 5 Stelle a tutti i livelli istituzionali – sottolinea ancora il capogruppo dei pentastellati – abbiamo da subito espresso la nostra vicinanza e gratitudine ai medici e agli infermieri dell’ospedale di Nola». «I risultati dell’indagine che porterà al loro reintegro definitivo sono scontati – aggiunge – visto che la prima delle 9 richieste di barelle risaliva al novembre 2015 e che l’ASL Na 3 sud era stata avvisata dello stato emergenziale del pronto soccorso». «Si è voluto incolpare i medici per nascondere le vere responsabilità che denunciamo dal primo giorno – conclude Ciarambino – adesso che i medici sono stati ‘scagionati’ si avviasse un’indagine sull’operato del direttore generale dell’ASL Na 3 sud che ha dimostrato totale incapacità gestionale».

Soddisfatti, ma solo a metà gli esponenti della Uil Fpl medici Campania. «Resteremo vigili per capire quale sarà la decisione definitiva sulla vicenda – ha detto il coordinatore regionale della Uil Fpl medici Campania, Raffaele Tortoriello – la nostra attenzione sulla vicenda resta alta affinché sia resa giustizia, e si capisca come sono andate realmente le cose quella notte».

Ermanno Russo

Ha commentato il provvedimento, con un post su facebook, anche il vicepresidente del consiglio regionale nonché componente della commissione Sanità della Campania, Ermanno Russo: «Vigileremo sul prosieguo dell’indagine ispettiva al pronto soccorso dell’ospedale di Nola, sperando che questa tregua non celi ulteriori sorprese. Da quello che si comprende leggendo la nota dell’Asl 3 Sud circa un mese di indagini non è bastato a chiarire le responsabilità dei medici. Ne prendiamo atto. Così come prendiamo atto del fatto che il Ministero della Salute ha impiegato molto meno, poche ore, a sgombrare il campo da eventuali e possibili accuse a carico dei medici del pronto soccorso. Probabilmente, servono forze speciali per portare avanti questa fantomatica indagine interna. Resta l’amaro in bocca per una vicenda che è più mediatica che sostanziale e che per ora si chiude con una tregua armata che non lascia presagire nulla di buono. Vigileremo affinché non siano assunte decisioni lesive per la dignità professionale dei medici kafkianamente coinvolti in questa vicenda» conclude il vicepresidente del Consiglio regionale.

Armando Cesaro

Invoca chiarezza il presidente del gruppo di Forza Italia in consiglio regionale: «Finalmente, dopo le nostre continue richieste, arriva il reintegro in servizio dei dirigenti medici dell’ospedale di Nola sospesi perché ritenuti responsabili di quanto accadde in Pronto Soccorso tra il 7 e l’8 gennaio scorso. Siamo soddisfatti del ravvedimento, ma resta la necessità di fare assoluta chiarezza su quanto accaduto – commenta Armando Cesaro – restiamo irremovibilmente convinti che la responsabilità non era ascrivibile ai medici e che non andavano sospesi».

Intanto lunedì alle 12, dopo una prima tappa in mattinata a Casal di Principe per l’inaugurazione del centro di eccellenza per pazienti mentali sorto nella villa un tempo appartenuta al boss dei Casalesi, Walter Schiavone, il governatore De Luca arriverà proprio al Santa Maria della Pietà per una visita in ospedale.