Ottaviano: Incontro con l’autore al Circolo “A. Diaz”: Chiara Tortorelli e Armida Parisi presentano “Tabù” e “Infinito presente”

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La locandina dell'evento

Terzo “Incontro con l’autore” al Circolo “A. Diaz” di Ottaviano. Aldo Putignano dialoga con Chiara Tortorelli ed Armida Parisi.

Giovedì 28 Aprile 2016, nell’accogliente sala del Circolo “A.Diaz” di Ottaviano, si è svolto il terzo“Incontro con l’autore”, organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Ottaviano, nella persona della prof.ssa Marilina Perna, in collaborazione col Dott. Alfonso Severino, poeta e scrittore vesuviano.

L’incontro, dal tono fresco e colloquiale, ha visto protagoniste le parole e le narrazioni di due scritti contemporanei: “Tabù” di Chiara Tortorelli e “Infinito presente”, curato da Armida Parisi.

Due donne diverse per carattere, esperienze professionali, tematiche trattate, ma accomunate dalla stessa grinta e passione letteraria: il romanzo breve.

Le loro opere sono, infatti, raccolte di racconti, spiega l’editore e scrittore Aldo Putignano che interloquisce con le autrici, dopo l’incisiva introduzione della prof.ssa Liliana Borriello, che ha avvicinato il pubblico alle opere e alle loro creatrici, suggerendone le trame suggestive, dense, evocatrici di immediate emozioni, sia quando si riferiscono alla figura di una madre che tramanda al figlio l’essenza della vita, sia quando  il protagonista è un padre che narra alla figlia la storia del suo primo amore, la rosa mai colta, la donna senza nome che gli riscaldò il cuore per un attimo, – il tempo di un bacio e di una tenerezza – durante la guerra del 1943.

Alla romanziera Chiara e alla giornalista Armida, Putignano chiede di svelare al pubblico come nasca il loro libro e Armida comincia rivolgendosi ai giovani presenti in sala, appellandoli come “l’infinito presente” del suo titolo e li affascina trasportandoli idealmente negli atelier degli scrittori, autori dei singoli racconti, pubblicati prima sulla pagina culturale del “Roma” e poi raccolti insieme nel libro. L’esperienza delle “scuole di scrittura” sono all’origine dei romanzi, il luogo dove la tecnica appresa si sposa col proprio genio, in una sintesi narrativa fonte di conoscenza di sé e degli altri. “Raccontare è conoscersi”, dice Armida, e farlo in poco più di 2000 caratteri è davvero difficile, ma questo obbliga a selezionare le parole, dosare le espressioni, misurare i pensieri, per un risultato di assoluta piacevolezza e bellezza. “Un racconto breve si legge nello spazio di due fermate di metropolitana” e, sottraendoti alla solitudine del cellulare, ti apre in un attimo all’infinito. La parola scritta, seppure o proprio perché breve, è espressione di infinito che entra nel tempo, il nostro tempo, e nello spazio, quello di tutti gli uomini del mondo.

Un attimo del racconto e noi possiamo essere ovunque, con chiunque, in qualunque tempo della storia.E questo attimo di infinito non nega emozioni,piuttosto lega nell’attimo stesso lo scrittore e il lettore, per una narrazione infinita.

“Il lettore non è un’unità statica”- chiarisce Chiara – è fisicamente “l’intermezzo” nella storia, narrata secondo il flusso continuo del tempo.

Sì, è proprio il tempo l’elemento comune ai due scritti, così diversi tra loro: il presente, nell’Infinito presente e il suo fluire in Tabù.

Quest’ultimo romanzo, pensato prima come insieme di poesie, poi romanzo unico, poi racconti brevi esprime nel suo ritmo evolutivo l’essenza stessa di quella che Baumann chiama “società liquida”, dice Chiara: esso è, infatti, un’operazione metaletteraria, un progetto fluido che percorre i sentieri dell’amore, dell’amicizia, della solitudine rifuggendo dai luoghi comuni e ricercando la verità contro ogni tabù.

Putignano si rivolge all’una e all’altra scrittrice interrogando, chiosando con delicato acume e parole eleganti, essenziali, da autentico maestro di “bottega della parola” ed interessanti sono stati i suoi riferimenti proprio alle “scuole di scrittura”, delle quali Napoli vanta una tradizione consolidata.

Se l’Italia è un popolo di santi, navigatori e poeti, di certo a Napoli e dintorni gli scrittori fioriscono come rigogliose primavere, non senza merito per quei luoghi atti a “raddrizzar gli stili”, come l’Officina, il Laboratorio, la Bottega di Homo Scrivens.

L’accento sul pubblico dei lettori e sull’urgenza dell’educazione dei giovani alla lettura è posto con accorato appello e indirizzo di programma dall’assessore Marilina Perna, intervenuta a concludere l’incontro con parole cordiali e dense di significato, a testimonianza dell’impegno personale ed istituzionale per la cultura.