Pomigliano, scandalo strisce blu: il sindacalista Uil arrestato per estorsione torna a casa

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Intanto Antonio Esposito ha annunciato le dimissioni dal sindacato. Il video che lo ha fatto arrestare dura più di 30 minuti.

 

Ieri il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Roberto D’Auria, ha fatto scarcerare Antonio Esposito, il sindacalista arrestato mercoledi dalla Guardia di Finanza perchè accusato di estorsione ai danni della Tmp, la ditta che dal 2012 gestisce le strisce blu a Pomigliano. Esposito si trova adesso agli arresti domiciliari a casa sua, nella città della Fiat e dell’Alenia. Ha scritto una lettera con la quale annuncia le sue dimissioni dalla Uil, sindacato in cui milita da oltre venti anni e di cui è uno degli esponenti più in vista nel territorio delle grandi fabbriche. Ieri durante l’udienza di convalida nel carcere di Poggioreale è finito agli atti il video girato nell’ufficio di Giuseppe Morelli, l’imprenditore di San Giorgio a Cremano che gestisce la Tmp. Video che ha messo in ginocchio l’immagine di Esposito e, di conseguenza, del sindacato che rappresenta da tanti anni. E’ un filmato in cui si vede il sindacalista intascare 2500 euro e che nella versione offerta l’altro giorno al grande pubblico del web e delle televisioni dura appena un minuto e mezzo. In realtà il filmato nelle mani della pubblica accusa e dell’autorità giudiziaria dura circa mezz’ora. E’ quindi probabile che l’impianto accusatorio su cui si basa l’arresto di Esposito non sia stato ancora rivelato del tutto. Nel frattempo a Pomigliano si vocifera di un “sistema” che ruoterebbe attorno ai soldi che producono ogni giorno i parcometri  installati lungo le strisce blu, sempre affollate di auto.