Riprendiamo la lotta per la custodia del creato

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Sul clima “non rimangano belle parole”. E’ quanto ha scritto  Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione di  domenica 16 ottobre, celebrata alla Fao con diverse iniziative. Francesco ha  lanciato un nuovo appello per la lotta alla fame e ha messo l’accento sull’emergenza causata in molte aree del pianeta a causa dei cambiamenti climatici. Agire politicamente, cambiare stili di vita, promuovere la solidarietà. Sono alcuni punti che Papa Francesco ha delineato per un’azione efficace di contrasto alla fame. Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il Papa si è  soffermato sul tema dei cambiamenti climatici e su come questi incidano drasticamente sull’agricoltura e quindi sull’alimentazione di milioni di persone. Francesco ha auspicato che gli accordi di Parigi “non rimangano belle parole, ma si trasformino in decisioni coraggiose capaci di fare della solidarietà non soltanto una virtù, ma anche un modello operativo in economia, e della fraternità non più un’aspirazione, ma un criterio della governance interna e internazionale”. Francesco ha sottolineato che bisogna andare alla radice e “risalire alle cause dei cambiamenti”, osservando che quando il clima cambia anche la vita delle persone cambia, a volte anche in modo drammatico. Il Papa ha denunciato in particolare la logica del consumo e della produzione “ad ogni costo”, una logica che modifica o mette a rischio “le diverse specie animali e vegetali”. Produrre qualità che “in laboratorio danno ottimi risultati – ha osservato – può essere vantaggioso per alcuni, ma avere effetti rovinosi per altri”. Il principio di precauzione, ammonisce, “non basta” e chiede “di agire con equilibro e onesta”. Anche nella selezione genetica delle piante, ribadisce, bisogna tener conto “dei terreni che perderanno la loro capacità di produrre, degli allevatori che non avranno pascolo per il loro bestiame”. Dunque, saggezza e non solo precauzione. Di qui l’appello di Francesco a tutti, dai responsabili politici ai produttori e lavoratori agricoli a cooperare per un “mutamento di rotta” che porti ad uno sviluppo che non sia più “appannaggio di pochi” né che “i beni del creato” siano solo “patrimonio dei potenti”. E noi, quasi in contemporanea, accogliendo l’appello del papa il 17 Ottobre nella canonica della parrocchia di S.S. Bartolomeo Ap. e Giovanni Battista di Tufino abbiamo organizzato  una partecipata assemblea pubblica nella quale si sono affrontate le numerose e gravissime emergenze ambientali dell’area nolana. La discussione si è subito animata dopo aver ascoltato la relazione supportata da slides relativa alla rilevazione dei picchi altissimi di benzene che si sono raggiunti nell’area circostante lo STIR di Tufino oltrechè  la massiccia quantità di polveri sottili ed ultrasottili rilevate nell’aria dalla centralina ambientale dell’ARPAC installata a San Vitaliano. Essendo il problema delle polveri sottili sentito e comune a tutti i paesi dell’agro nolano ed in particolare Polvica e Schiava, per la presenza di cave calcaree estrattive, gli interventi dei presenti hanno tutti ed indistintamente puntato l’indice contro l’ARPAC sia perchè non sono state installate centraline sull’intero territorio nolano, sia perchè nonostante occupi a titolo gratuito un ufficio dell’ex sede comunale di Tufino non effettua alcun controllo sistematico sul territorio ma soprattutto perchè buona parte dei dati pubblicati sono classificati come “non validabili” o “non pervenuti” falsando la media dei risultati calcolata su base annua. All’assemblea hanno partecipato numerosi abitanti di Contrada Cesina, frazione di Tufino, che da anni sono costretti a convivere con gli effluvi maleodoranti provenienti da un’attività di solforazione delle ciliegie e da una fabbrica che lavora materie plastiche. L’esasperazione determinata dalla loro condizione traspariva da ogni loro intervento finalizzato ad illustrare tutte le denunce fatte nell’ultimo decennio alle autorità competenti e cadute nell’oblio. L’incontro ha avuto una conclusione proficua in quanto si è costituito formalmente un comitato civico di cittadini ed associazioni dell’intera area nolana che non ha confini territoriali e che unisce tutte le realtà che lottano per la salvaguardia dell’ambiente e di conseguenza della salute. Il neocostituito comitato ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini alle problematiche del nostro territorio ma soprattutto quello di stimolare le Istituzioni affinchè mettano in atto tutto quanto in loro potere per eliminare ogni forma di inquinamento. Concludendo l’incontro ho sollecitato tutti a metterci insieme, superando divisioni e partitismi e, soprattutto, a non scoraggiarci nell’ affrontare l’ennesima  lotta contro i poteri forti della camorra, dei colletti bianchi e contro la “svendita del territorio” da parte di qualche amministratore locale.