Novecento alunni per dire «no» al bullismo, un flash mob voluto dai ragazzi del I Istituto comprensivo della cittadina vesuviana, diretto dalla preside Maria Capone. Scuole elementari e medie insieme, gli alunni della «Tenente Mario De Rosa», del plesso Sodani e di Corso Umberto I in una marcia contro il bullismo sfociata poi in un flash mob, liberatorio quanto significativo, sulle note di una canzone notissima, il tormentone di Fabio Rovazzi «Andiamo a comandare», che loro stessi hanno voluto modificare per poter gridare insieme «Andiamo a denunciare».
Ieri mattina tutti gli alunni hanno sfilato in corteo per riunirsi a piazza IV Novembre dove hanno poi liberato tantissimi palloncini in ricordo di tutti quei giovani che, a causa di episodi di bullismo, si sono tolti la vita. «Con un pensiero – ricordano le insegnanti – anche a chi ha trovato il coraggio di denunciare come Fabio, il ragazzino di Mugnano aggredito da un «branco» di giovanissimi tra i 9 e i 14 anni. La sua storia, il comportamento dei suoi genitori, ci fanno sperare». La marcia è proseguita per le strade cittadine e gli alunni più piccoli sono poi rientrati nelle rispettive aule, mentre le quinte classi delle primarie e gli studenti delle medie hanno dato vita al suggestivo flash mob sulle note del testo di Rovazzi modificato per l’occasione da loro stessi, seguito da un rap sulla musica dei Queen. L’evento di ieri era però solo il clou di una settimana che i ragazzi hanno interamente dedicato al tema del bullismo e del cyberbullismo. «Il progetto si chiama “Il bullo di oggi, domani cosa sarà?” – spiega la docente Nunzia De Falco –e negli ultimi giorni i ragazzi ci hanno fatto capire di essere particolarmente interessati, sono stati loro stessi a pensare al testo, a condividere il concetto che fare il bullo, alla fine, sia facile: quelli veramente forti aiutano gli altri».
Gli alunni, compresi i più piccini della scuola dell’infanzia, si sono dati da fare: è stato realizzato un «albero dei pensieri» e ciascuno ha appeso ai rami una propria riflessione o un disegno. «I bimbi della scuola materna – continua la De Falco – hanno approfondito l’importanza del rispetto e delle regole dello stare insieme, quelli della scuola primaria hanno lavorato sul concetto di amicizia e valori. Tutti insieme hanno affrontato il tema “caldo” del bullismo e abbiamo scelto, con il totale sostegno della preside Maria Capone, di istituire una cassetta della posta dedicata: lì i ragazzi potranno imbucare le loro lettere per raccontare eventuali storie o problematiche inerenti il bullismo, che potrebbero coinvolgerli o riguardarli». «I ragazzi che mostrano atteggiamenti di bullismo vanno recuperati nella scuola – dice la dirigente Capone – perché non siano i delinquenti di domani». Ieri pomeriggio, dopo il corteo, le scuole del I Istituto comprensivo sono rimaste aperte dalle 16 alle 18 per dar senso compiuto al lavoro compiuto dagli alunni, con il sostegno dei docenti, in questa ultima settimana: la mostra, con quanto realizzato da tutti i bimbi della scuola d’infanzia, delle classi elementari e delle medie, è stata allestita in ogni plesso del comprensivo, aperta a tutti.