Uici Sant’Anastasia, al via il progetto “che forme hanno le nuvole?”

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Il progetto, che verrà proposto alle scuole del territorio, prevede un laboratorio dove poter creare libri tattili con materiali riciclati e non. Ogni manoscritto  rappresenterà una favola o un aspetto della realtà.

L’Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti, storica Associazione nata nel primo dopoguerra a tutela dei minorati della vista, può vantare, non solo di aver portato alla ribalta il problema della disabilità visiva, inteso fino alla sua istituzione, come motivo di disprezzo ed emarginazione sociale per chi ne fosse affetto, ma può vantare, altresì, di aver conferito dignità alla categoria facendola riscattare grazie ad anni di studio, ricerca, progettualità da parte della stessa UICI.

Purtroppo, come in tutte le cose, c’è il rovescio della medaglia, rappresentato da un grosso buco nero intriso di ignoranza e pregiudizi che vuole vedere, il disabile in genere, come un relitto sociale da relegare al ghetto…ed è questa la più grande barriera che si deve abbattere!!
Per tale ragione, si ritiene l’istituzione scolastica come punto di partenza dove poter formare gli uomini del domani scevri da qualsiasi pregiudizio verso la “diversità “. Volendo perseguire questa finalità, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sede di Sant’Anastasia in provincia di Napoli, rappresentata dal consigliere provinciale e Referente Nazionale Ausili e Tecnologie Giuseppe Fornaro, ha ideato un progetto dal titolo: “Che forma hanno le nuvole? (laboratorio di manipolazione e creazione di libri tattili)”, da proporre nelle scuole ed in particolare nelle classi dove ci sia almeno un minorato visivo.
Il progetto prevede un laboratorio dove poter creare libri tattili con materiali riciclati e non; ogni libro tattile rappresenterà una favola o un aspetto della realtà.
Il progetto mira al raggiungimento di importanti obbiettivi, quali: insegnare ai bambini ad utilizzare i diversi sensi come strumento per poter conoscere se stessi e il mondo circostante; suscitare il piacere del creare insieme, del collaborare per la realizzazione di un progetto comune verso nuove forme di conoscenza e di linguaggio; educare alla tolleranza riscoprendo la diversità come portatrice di valori e di arricchimento personale; contribuire al miglioramento della vita sociale del ragazzo disabile; infine, sviluppare il senso civico e l’educazione ambientale attraverso l’arte del  riciclo.
Questo progetto è stato ben studiato in ogni sua parte dagli operatori tiflo didattici della rappresentanza dell’UICI di Sant’Anastasia, i quali ritengono che: “facendo giocare il bambino disabile visivo, con i vari materiali necessari per la realizzazione di un libro tattile, egli non solo impara a selezionarli e a raffinare la capacità di percezione aptica, ma lentamente sarà in grado di effettuare quel processo di astrazione che parte dalla realtà più prossima fino ad arrivare alla rappresentazione di fenomeni anche molto distanti dal proprio mondo”.
Sempre gli operatori, ideatori del progetto, sostengono che, altro elemento fondamentale del laboratorio è lo stimolo alla collaborazione e alla solidarietà, in modo che i bambini capiscano quanto sia utile e proficuo lavorare insieme anziché singolarmente, soprattutto in relazione ai risultati che si possono ottenere dalla sinergia delle competenze e abilità presenti in ciascun individuo; la presenza di disabilità, in particolare, diventa per tutti un arricchimento.
Queste, in breve, sono le linee guida del progetto “Che forma hanno le nuvole?”, che partirà sul territorio napoletano il prossimo anno scolastico 2016/2017 e che vedrà come protagonisti bambini minorati visivi, nella realizzazione di libri tattili.
Che questa iniziativa possa essere da sprone a molte altre, intanto, aspettiamo il nuovo anno scolastico della provincia di Napoli per vedere la realizzazione del progetto che già, solo a leggerlo, è meritevole di successo.