Venti anni agli assassini di Anatoliy Korol, l’immigrato eroe

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Anatoliy Korol

Le condanne scaturite dal rito abbreviato. I due assassini materiali sono pentiti.  

 

Venti anni a Marco Di Lorenzo, 33enne, venti al fratellastro Gianluca Ianuale, 23enne, venti ad Emiliano Esposito, 41enne, e tre anni e quattro mesi a Mario Ischero, 49enne, questi ultimi due accusati di essere complici degli assassini. Si trovano tutti già da tempo in carcere. Termina così il processo di primo grado sull’omicidio di Anatoliy Korol, l’immigrato ucraino di 38 anni ucciso la sera del 29 agosto del 2015 nel tentativo di impedire una rapina a mano armata in un supermercato di Castello di Cisterna. Per questo eroico gesto Anatoliy, che ha lasciato moglie e due figlie, l’anno scorso è stato insignito della medaglia d’oro alla memoria per il valore civile dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Intanto ieri il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Nola, Giuseppe Sepe, dopo la camera di consiglio ha emanato la sentenza di quel delitto che scosse l’intera opinione pubblica nazionale. I fratellastri Gianluca Ianuale e Marco Di Lorenzo sono stati condannati a venti anni di reclusione. Sono stati loro a uccidere Anatoly durante una tragica colluttazione consumata davanti alle casse del supermercato Piccolo di Castello di Cisterna alle sette della sera del 29 agosto di un anno fa. Korol è stato freddato a colpi di pistola mentre stava tentando di impedire la rapina a mano armata ordita dai due fratellastri, figli dello stesso padre, il boss della camorra Vincenzo Ianuale. Gli assassini abitavano a cinquanta metri di distanza dall’esercizio commerciale in cui avvenne la tragedia. Sono stati condannati per concorso in omicidio, concorso in rapina, porto abusivo di armi e ricettazione. Stessa condanna a venti anni anche per Emiliano Esposito, pregiudicato 41enne che abita nello stesso complesso edilizio dei due giovani assassini, la “Cisternina”, e che ha fornito loro la pistola, l’arma del delitto. L’altro complice, Mario  Ischero, 49enne, anche lui della “Cisternina”, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione per concorso in rapina. Ischero, poco prima del delitto, aveva perlustrato il supermercato allo scopo di dare il via libera ai fratellastri Ianuale e De Lorenzo. Una vicenda terribile. Anatoly Korol, immigrato ucraino di 38 anni che viveva a Castello di Cisterna con la moglie e le due figlie di 16 e di 3 anni, la sera del 29 agosto del 2015 aveva da poco finito di fare la spesa nel supermercato Piccolo, in via Selva, e aveva ormai guadagnato l’uscita. Teneva con sé la sua figlia più piccola, una bimba. Quando però si è accorto che nel supermercato era appena iniziato qualcosa di strano ha deciso di lasciare nel carrello della spesa la figlioletta, sul marciapiede, per rientrare di corsa nell’esercizio commerciale. Una volta dentro Anatoliy ha capito subito tutto ed ha ingaggiato una colluttazione con Marco Di Lorenzo e Gianluca Ianuale. Durante il corpo a corpo l’ucraino è stato però colpito più volte al torace. I due fratellastri si sono quindi dileguati. Korol è morto poco dopo, sul posto. A ogni modo i carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna sono riusciti ad arrestarli dopo appena una settimana. Si trovavano rifugiati in una casa estiva, nei pressi di Tortora, in Calabria. A quel punto Di Lorenzo e Ianuale si sono pentiti nello spazio di qualche giorno. Sono diventati collaboratori di giustizia, cosa che ha quindi consentito l’arresto successivo di Esposito ed Ischero. Proprio lo status di collaboratori di giustizia è stata l’attenuante che, oltre ai benefici concessi dal rito abbreviato, ha permesso lo sconto di pena fino ai venti anni di reclusione appena comminati. “Comunque è stata fatta giustizia a metà”, lamenta l’avvocato della famiglia Korol, Giuseppe Gragnaniello, che contesta la genuinità della collaborazione offerta dai fratellastri Ianuale e Di Lorenzo. Ieri all’udienza finale del gup Sepe non c’era la moglie di Anatoliy, Nadiya, alla quale nell’ottobre dell’anno scorso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato la medaglia d’oro al valor civile in memoria del marito. Intanto il tribunale di Nola ha condannato gli assassini al pagamento di una provvisionale di 150mila euro in favore di Nadia e di un’altra di 50mila euro al fratello di Anatoliy, Euvgneniy Korol. 20mila euro di risarcimento sono stati riconosciuti al comune di Castello di Cisterna.